Cazza cosa?

In barca ogni cosa cosa ha il proprio nome, dalla più grande alla più minuscola e apparentemente insignificante. Divertiamoci assieme allora, cominciando a scoprire l’entry level: a bordo non ci sono corde

La barca a vela è assolutamente un luogo sicuro e accogliente, adatto a chiunque ami la vita dinamica e all’aria aperta. Serve solo il giusto spirito di partecipazione e una sana voglia di condividere spazi e misure… da prendere per stare bene assieme e da capire, se si vuole diventare consapevoli e utili anche allo skipper, ad esempio.

"Cazza scotta randa"

"Lasca scotta fiocco"

“Tutti sopravvento”

“Dai volta alla bitta"

“Laschiamo vele e poggiamo”

Tambuccio, bugliolo, meolo, balumina, pagliolato, sentina oh ….ma che caxx di lingua si parla in barca?

L’origine dei termini marinareschi ha diverse radici storiche, a partire dai miti Greci. Attraverso i secoli, storpiati dai vari dialetti delle più famose popolazioni marinaresche francesi, spagnole, inglesi, italiane, ecc, si arriva ai giorni nostri, con un vocabolario ormai più o meno riconosciuto a livello internazionale.

In barca ogni cosa cosa ha il proprio nome, dalla più grande alla più minuscola e apparentemente insignificante. Divertiamoci assieme allora, cominciando a scoprire l’entry level: a bordo non ci sono corde.

Siete pronti?

  1. A bordo appunto, non ci sono corde: si chiamano cime; quelle che si usano per ormeggiare.
  2. Le altre, più o meno colorate sparse in giro, servono per regolare le vele e si chiamano scotte (immaginate un po’ perchè…), assieme alle drizze, che servono solo per “tirare su” le vele. Questa operazione si dice: drizzare o issare le vele.
  3. La parte davanti la barca si chiama prua e quella dietro, dove c'è il timone, poppa
  4. Il posto in cui siete seduti in navigazione è il pozzetto, mentre quello sotto coperta con il tavolo e la cucina si chiama dinette o più esattamente quadrato.
  5. La vela grande sopra di voi è la randa, mentre quella che si srotola a prua è il fiocco (o genoa, a seconda delle sue dimensioni).
  6. Il posto sotto la randa dove tutti si sdraiano di solito a dormire o a prendere il sole, si chiama tuga
  7. Lo spazio per spostarsi verso la parte frontale della barca si chiama passa avanti
  8. Albero maestro e boma, sono quei due pali di alluminio (o carbonio) che sorreggono la randa. Possono essere anche due o più, a seconda del tipo di barca. Ah… occhio al boma, quando si sposta tra destra e sinistra durante una virata ma soprattutto durante le strambate, le corna volano in acqua... e anche voi.
  9. Il secchio si chiama bugliolo.
  10. Tirare le scotte o le cime si dice cazzare, mentre allentarle si dice lascare.
  11. Quei cosi di acciaio che sembrano dei funghi nei quali si infila una monella, ci si attorcigliano le scotte e fanno cri cri mentre girano, si chiamano winch. Servono per tenere più o meno in tensione le vele.
  12. Guidare la barca si dice condurre o semplicemente, mettersi al timone.
  13. I cavi di acciaio che delimitano il perimetro della barca che tutti usano per stendere la biancheria, si chiamano draglie e passano nei buchi dei candelieri che insieme formano la battagliola. Subito sotto alle draglie si trova una specie di scalino di legno o resina, proprio sul bordo della murata della barca. Quella cosa si chiama falchetta.
  14. Abbiamo detto murata? Sono i fianchi esterni della barca. Quella di destra viene detta mura di dritta e quella di sinistra... indovina un po'... mura di sinistra. Per cui quando senti dire "mure a dritta", vuol dire che il vento sta battendo sul fianco destro della barca. Nelle navi invece, il “lato dritto” (cioè destro) viene detto tribordo, mentre quello sinistro babordo.
  15. Troverete una serie di "mini incudini" di acciaio lungo il perimetro della barca, di solito a poppa, a centro barca e prua, in maniera speculare su entrambi i lati. Si chiamano bitte e servono per fissare le cime di ormeggio.
  16. Gli anellini di acciaio fissati un po' qua e là sul ponte di coperta (hahaha sì, la parte esterna della barca), sono cose a cui dovrete prima di tutto fare attenzione, perché puntualmente ci infilerete il dito di un piede se non starete attenti. Beh, servono per fissare o agganciare cose, come ad esempio il cordoncino del tendalino (questo si può immaginare cosa sia). Si chiamano golfari.
  17. Sulle vele sbatacchiano dei cordoncini colorati in nylon o lana. Si trovano sul profilo esterno della randa e attaccati al fiocco, su entrambi i lati. Si chiamano segnavento... comunemente detti filetti.

L'elenco è infinito e sarebbero mille altre le cose da dire ma sono davvero tante e molte, sono apparentemente insignificanti e piccole, seppur anch'esse davvero importanti, come ad esempio le brancarelle. Fatevi spiegare cosa sono una volta a bordo

Vi lascio con l'ultima chicca. In dinette abbiamo detto esserci la cucina. Come si fa a cucinare se la barca dondola? Ecco, queste sono studiate proprio per assecondare l'ondulamento laterale della barca (che si dice rollìo), dunque basculare. Come viene chiamata quindi la cucina in barca ? Cucina basculante ...appunto. Almeno questa ha un nome così, come la conosciamo.

Vuoi essere più competente di così? Basta poco: ecco il corso che fa per te: http://bit.ly/WT_BeCrew

Ci vediamo a bordo allora e ...buon vento